L’ origine dei mulini ad acqua, come testimoniato da Vitruvio nel suo “trattato di architettura” risalirebbe all’ epoca di Cesare e di Augusto.Numerosi sono le testimonianze di mulini ad acqua nel territorio volterrano ed in particolare nella valle dell’ Era.Gli esempi ancora esistenti sono quelli a macinatura con mole di pietra sovrapposte. Queste particolari costruzioni, dalla evidente tipica struttura muraria a filare o a ciottolato, un tempo a faccia a vista, stuccato a raso, del tipo cosiddetto “alla stradina” o alla “contadina”, risalgono in maggior parte al periodo medievale o immediatamente dopo. I più rappresentativi, per consistenza, per integrità muraria, per le canalizzazioni conservate, nonché per le apparecchiature tecniche in opera sono i due molini di proprietà Rossi. Uno più a monte, l’ altro più a valle, in località Val d’ Era, isolati in aperta campagna a cavaliere, come altri, dell’ impluvio dei pendii delle colline in aderenza al naturale scorrere delle acque defluenti, sono ambedue ubicati nella depressione del terreno mediante due fornici a volta con orditura in mattoni aderenti e centralizzati sul prospetto dei due edifici.

Albino Secchi e Adriano Soleno Zanelli
Volterra e il suo territorio
Storia e arte nei secoli Vol.2
1982, Pacini editore PISA